Kairos

Studio di Psicologia

"L'uomo ha bisogno delle difficoltà: esse fanno parte della sua salute"                                                                                                             C.G. Jung


Dott. Massimiliano Cau


Dott.ssa Margherita Bricco

  • Sindromi ansiose
  • Fobie
  • Disturbi dell’umore
  • Disturbi dell’alimentazione
  • Difficoltà evolutive
  • Conflittualità di coppia
  • Sostegno alla genitorialità
  • Difficoltà relazionali
  • Elaborazione del trauma
  • Elaborazione del lutto
  • Stress e burnout lavorativo
  • Crescita ed elaborazione personale
  • Dipendenze patologiche
  • Riabilitazione cognitiva e sostegno psicologico nell’anziano con Alzheimer e demenze correlate
  • Percorsi di Mindfulness
  • Sandplay Therapy

Lo studio di Psicologia Kairos nasce dalla necessità di condividere un luogo, un tempo e un metodo di osservazione che possano orientare le persone verso l’esplorazione delle dimensioni più autentiche e creative della psiche.

Kairosdefinisce il tempo vitale dell’emergere, il momento del rinnovamento e della trasformazione: quell’istante unico e irripetibile che ci consente di partecipare all’agire creativo. 

Nella dimensione di Kairos, il tempo si arresta e la realtà si contrae sfuggendo alla temporalità lineare di Chronos. La sospensione momentanea della coscienza ci permette in quel tempo di accedere alla nostra identità più profonda ed autentica, alle nostre infinite potenzialità inespresse.

La comparsa di Kairos all’interno della stanza di analisi determina la possibilità di creare un ponte affettivo tra analista e paziente che predisponendo un tempo condiviso consente di leggere in trasparenza gli eventi cogliendone le trame simboliche.

Sviluppare una visione simbolica del tempo significa aprirsi alla sua potenza generativa e accedere al potenziale terapeutico della psiche maturando una fiducia nel cambiamento come dimensione costitutiva ed imprescindibile dell’esistenza. 

Come ci ricorda Anne Dufourmantelle: “…bisognerebbe prendere il rischio di rompere. Almeno una volta. Ed è questo che si va ad incontrare in analisi, senza saperlo. Per quale motivo siamo pronti a pagare un prezzo esorbitante perché ricominci lo stesso scenario, costantemente? Perché preferiamo conservare povere miserie contro la gioia di ciò che verrebbe dall’ignoto, dall’alto mare? Che cosa ci trattiene là, nell’alto opaco, chiuso della memoria, il più vicino possibile a quei territori dove abbiamo sofferto l’abbandono e la mancanza?”

L’analisi è in fondo una disciplina della rottura che spezza l’incantesimo all’origine della nevrosi e della coazione a ripetere per aprire una “linea di rischio”, un’autentica possibilità individuativa.